venerdì 12 ottobre 2012

CASPAR BROTZMANN MASSAKER - "BLACK AXIS" 1989



Caspar Brotzmann è figlio d'arte, il padre, Peter Brotzmann, è uno dei pionieri del free jazz odierno, sassofonista per Last Exit, Die Like A Dog Quartet e Full Blast.

Questo è uno dei pochi casi nei quali l'esperienza paterna ci aiuta a inquadrare l'esperienza filiale. I C.B. Massaker si ricollegano idealmente proprio alle bands sopraccitate, espandendo un discorso compositivo cominciato da Glenn Branca segnato da distorsioni e brutalità hardcore. Minimalismo e serialismo sono le fondamenta di "Black Axis", un'agglomerato paleolitico (Vedi copertina e titoli delle tracce) in cui Hendrix esplora le radici africane dell'umanità, in cui il contemporaneo si riscopre ominide muovendo ritmicamente il capo avanti e indietro. L'attenzione verte difatti sullo studio del ritmo primordiale, del canto inteso come litania che induce all'estasi orgiastica, della quale è partecipe anche la chitarra di Brotzmann, da intendersi come seconda voce dell'album, sacerdotessa elettrica che declama tuonando o sussurrando o farfugliando in preda a crisi epilettiche.

Un documento importante che narra di come l'uomo decostruzionista del '900 sia giunto a svelare sotto il letto della civiltà il mostruoso dramma freudiano del ritorno al selvaggio. Sei sono le tracce fossili che si deve seguire per arrivare alla fine di un'esperienza che non potrà mancare di sconvolgere l'ascoltatore per la feroce espressività. Una performance, non un'opera; uno studio, non un saggio. I limiti che Brotzmann incontra sono quelli che egli stesso pare avere segnato. Rumore che consuma se stesso per se stesso.

 PETER BROTZMANN MASSAKER - BLACK AXIS 1989


 

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