mercoledì 5 dicembre 2012

ZERO KAMA "THE SECRET EYE OF L.A.Y.L.A.H." 1984




La necessità di inserire Zero Kama con "The Secret Eye Of Laylah" nella collezione della Domus è posta a metà strada fra il desiderio weird e l'anelito intellettuale/artistico; due poli fra i quali a loro volta sono situati l'azionismo viennese, l'opera di Austin Osman Spare, Crowley e i Throbbing Gristle. In breve tutto il necessario per intavolare un discorso labirintico e vanamente retorico.

Oppure si può cominciare notando che gli ultimi tre nominati sono fortuitamente (Per noi) collegati fra loro: Spare era un seguace di Crowley, sebbene il pensiero legato alla logomachia di Zos e ai sigilli sia ancora più anarchico di quello del chaos magician per eccellenza; Genesis P-Orridge è il fondatore del "Temple Of The Psychick Youth" , una "associazione" ispirata al pensiero di Spare e composta per lo più da esponenti di spicco della scena post-industrial, come John Balance dei Coil, tanto per citarne uno.

Nei primi anni ottanta Michael DeWitt pubblica il primo album sotto il moniker Korpses Katatonic: "Sensitive Liberated Autistiks", opera prima di stampo puramente (post)industriale, tutto sommato banale a confronto delle prime produzioni dei Zos Kias (Pre Coil) e che molto deve ai Throbbing Gristle, Maurizio Bianchi/Sacher Pelz, Spk; tuttavia il teatrino del perturbante apre il sipario per brani che somigliano a incubi al rallentatore o passeggiate, assolutamente compiaciute, attraverso corsie buie di manicomi abbandonati. Il gusto per il morboso e la mancanza di contenuti sono quelle tipiche dell'harsh noise privo di sfondi teorici, tuttavia la forma è praticamente già quella matura del successivo "Eye Of Laylah", citazione di una frase magica di Crowley, praticamente un sigillo rudimentale che sta per "Love Alway Yeldeth Love Alway Hardeneth". Ci troviamo di fronte ad un aderente alla corrente industriale evidentemente contagiato dalla frenesia esoterica che genererà alcuni mostri, sacri/profani, come Death In June, Nurse With Wound, Current93.

Passiamo in volata all'azionismo viennese. DeWitt, col nuovo moniker Zero Kama, è anche un pittore e performer; negli stessi anni e in seguito sarà attivo sia singolarmente che in compagnia di alcuni esponenti del movimento azionista, tra cui Hermann Nitsch. Le componenti fondamentali del disco sono da ricercarsi nel sangue, nel corpo, nel rituale della provocazione di artisti sovversivi quali Nitsch e Schwarzkogler, tanto per citare i più celebri ed estremi. La stessa musica che fa da sfondo alle particolarissime percussioni adoperate da DeWitt è ispirata, nemmeno troppo liberamente, alle composizioni dronistiche di Nitsch.
Ma perchè parlo di percussioni "particolari"?
Semplicemente perchè questo disco/cassetta è per gran parte suonato usando ossa umane immerse in un'ambientazione puramente rituale nella quale si snoda tutta la tradizione sciamanica, dai primi umani alla Golden Dawn.

E proprio questo è il punto!
La specialità di quest'opera risiede nel suo essere testimonianza in musica di COME deve essere un disco di musica rituale. Fra una citazione di Kenneth Anger, una di Crowley, una di Spare l'ascoltatore precipita inerme in un collage divenuto ormai proprio dell'artista che non è più ispirato ma "è" il mago. Questo è uno dei fondamenti della Chaos Magik ma anche della musica rituale. Il performer non deve suonare il rituale ma officiarlo! E' la stessa differenze che passa fra un prete che dice messa e uno che la celebra.
Non vi sarà nessuna catarsi, o transunstansazione per i credenti, senza che l'officiante sia (Non sembri) il rappresentante del divino o trascendentale.
Attraverso 11 sigilli, sottoscritti all'interno del sigillo maggiore che dona conoscenza e veglia sul progetto Zero Kama, DeWitt sguinzaglia forze angoscianti e remote, risalenti alle primissime forme rituali umane, anche un ascoltatore all'oscuro dell'utilizzo di ossa nell'esecuzione riconoscerebbe inconsciamente il suono che si propaga delicatamente negli incavi. E se quest'opera fosse anche suonata attraverso percussioni legnose, il dubbio sarebbe comunque serpeggiante.

Tuttavia il cervello non rifiuta l'ascolto, non vi è nulla di macabro, di putrefatto o decomposto come molti vagheggiano. La dimensione da cui Zos proviene è una pozza di pura forza vitale, energetica, basata su sentimenti vicini, addirittura quotidiani ma che vengono censurati dal contratto sociale stipulato dal super-ego. Zos vuole la morte degli altri, Zos vuole regnare all'inferno piuttosto che servire in paradiso, Zos vuole stuprare, Zos è noi. E' tutt'uno con la volontà di potenza.

Infine, a rituale concluso, non vi è più nulla di perturbante o inquietante, tutto è allo scoperto e nemmeno per un istante si è stati consapevoli di questa metamorfosi graduale ma abnorme: non ci sentiamo diversi ma avendo ascoltato dall'inizio alla fine siamo complici subliminalmente. Abbiamo rinnegato il dio trascendentale in favore del dio dell'immanente e non ce ne siamo nemmeno resi conto. Zero Kama ci ha mostrato quanto siamo cechi, sordi e muti.


Zero Kama - "The Secret Eye Of Laylah" 1984


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