venerdì 19 ottobre 2012

RYOJI IKEDA - "+/-" 1997



Noise-artist specializzato nella collocazione dinamica del suono e dell'immagine nello spazio, celebre per installazioni audio/visive che paventano un totale trionfo della macchina sull'umano, Ryoji Ikeda è un esteta dell'errore. I suoi collages sono un insieme di disturbi più o meno frequenti prodotti dai nostri impianti audio modellati in sequenze logiche; la particolarità aleatoria dell'errore in tutte le sue sfumature resta in ambito logico (fuzzy) ma trova un senso e un significante, pur rimanendo scevro di un significato universale. Tuttavia nelle sue forme meno caotiche l'arte di Ikeda si è spinta fino all'esplorazione sonora delle matrici e degli algoritmi, ottenendo alcuni dei suoi più brillanti apici estetici anche in campo visuale.

Musica elettrica più che elettronica, "+/-" è una manifestazioni muscolare di frequenze a volte al limite della percettibilità e della resistenza umana. Spesso definiti "soundscapes", i lavori di Ikeda sono il più delle volte vicoli cechi (Lontanissimi dalla musica ambient) dai quali è impensabile fuggire: il giapponese non fa altro che contrarre in una manciata di minuti  e in maniera ordinata tutti i rumori che subliminalmente riceviamo in maniera disordinata durante il giorno (I quali sono a conti fatti "ambient"), comprimendoli ulteriormente in uno spazio dedicato che è quello delle cuffie.
Si scopre con un certo grado di sorpresa che a prevalere è il desing e non la musica, design tuttavia più astratto che mai, almeno quanto uno spazio della fisica (Dunque non reale) nel quale vengano disposti una serie di punti dotati di nuovi vettori in ogni istante; questo è forse uno dei motivi della quasi esplicita richiesta da parte di Ikeda delle cuffie quale supporto audio: la possibilità di una dispersione totale della sottile architettura nello spazio fisico, fino alla degradazione dell'intero lavoro a rumore bianco.

Ryoji Ikeda   "+/-"  1997






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