venerdì 9 novembre 2012

RAMLEH - "HOLE IN THE HEART" 2009




Quest'anno i Ramleh celebrano trent'anni di attività sulla scena power electronics. In questa sede si propone dunque, in qualità di tributo (atto a far conoscere il gruppo inglese ai passanti), una raccolta comprendente una vecchia cassetta audio del 1987 omonima di questa uscita a due CD.

Il più grande merito dei Ramleh è aver interrotto in gran parte una lunga tradizione di vergognoso manierismo che vedeva i Whitehouse al centro di un pantheon da assurgere a modello stilistico assoluto. Riuscendo a rompere, con atto titanico, le catene di una tale miseria i Ramleh hanno stabilito nuovi canoni assolutamente fondamentali per il noise più "harsh", senza mai raggiungere le vette di certe produzioni firmate Merzbow ma assurgendo allo status di cult band.

L'ingenuità tipica del genere power electronics, al pari di quella propria di molte produzioni "post-moderne", è una delle grandi piaghe che affliggono il campo creativo e personale della ricerca rumoristica: nella grande maggioranza dei casi il rumore da fonte "microscopica" (elettricità) viene trattato alla pari del rumore di provenienza "macroscopica" (dei materiali) ottenendo muri di suono aggressivi, iper-dadaisti, fondamentalmente kitsch e paradossalmente barocchi, difficilmente gestibili anche attraverso un atteggiamento freddamente programmatico. Soltanto pochi hanno tentato di scavalcare il muro dell'anonima amatorialità (Uno fra tanti il suicida Corbelli, AKA Atrax Morgue).
I Ramleh sono tra coloro i quali si sono distinti nella ricerca di un nuovo modo di fare power electronics, un modo che predilige l'interiorità tormentata al conato isterico. Al punto che esistono due Ramleh: il trio, quale band in tutto e per tutto, dotata di tutte le strumentazioni della classica formazione rock e il duo, composto dallo zoccolo duro del gruppo alle prese con macchine ed eventuali strumentazioni tradizionali.
In entrambi i casi l'improvvisazione accidentale è stata fatta propria, alimentando un sound già di per sè naufrago ed eremitico.

Considerando l'età della prima edizione in cassetta di "Hole in the Heart" si può comodamente affermare che i Ramleh sono stati tra i primi a sperimentare con i bordoni, applicando la forma denominata "drone" ad una sfera extra-ambientale, contaminandola con una più tradizionale struttura/canzone, liberandola in un certo senso dalla maledizione della tediosità e accompagnandola alla gioia selvaggia dell'amplificazione come media preferito; accompagnando lo stream of consciousness vocale con il soliloquio del rumore che fluisce all'interno di quattro mura in maniera del tutto libera.
Il tutto soffre ancora di una certa irrilevanza che non fa gridare al miracolo, forse dovuta alla mancanza di spessore artistico-filosofico, ma se tutto ciò che i Ramleh hanno fatto è stato frutto del puro istinto ben venga, d'altronde come fa notare Deleuze in "Logica del senso" lo spessore è una ricerca tipica dell' adulto e conformista quanto inutile; lo spostamento orizzontale è la nuova frontiera delle arti.

Ramleh - "Hole in the Heart" 2009 (download narod.ru: inserire codice numerico e alla pagina successiva cliccare sul link)


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